Airbnb si sta preparando a lanciare una novità tariffaria che potrebbe rendere più complessa la gestione delle tariffe online: secondo quanto riporta Skift dal 4 giugno 2019 i nuovi property manager e hotel che si collegano dall’Asia (escluso il Giappone), dall’Europa e dall’Africa tramite channel manager avranno un piano tariffario unico mentre i property manager che sono già sulla piattaforma potranno scegliere se rimanere al piano classico che prevede commissioni dal 3 al 5% con addebito all’ospite di una parte delle fee oppure di passare al.nuovo: un modello più simile a quello di Booking ed Expedia che prevede una commissione del 14% per l’host ma nessuna spesa aggiuntiva per il guest. Nell’ottica di una sempre maggiore competizione con le OTA e di una sempre più ampia apertura agli hotel sulla piattaforma la mossa era prevedibile ma è complesso ora capire cosa succederà, sia nella competizione all’interno di Airbnb che in quella tra piattaforme diverse. Vediamo di seguito i pro e i contro di entrambe le scelte, ma prima chiariamo cosa intende Airbnb per property manager: in sintesi si tratta di chi gestisce gli alloggi in maniera professionale e si collega ad Airbnb tramite un software. Non è dunque una definizione giuridica ma di utilizzo: non ha importanza il numero di alloggi gestiti, nè la forma imprenditoriale della propria attività. Se utilizzi un channel manager sei un property manager.
Modello Airbnb Classico (fee per host e guest)
Secondo le prime indiscrezioni gli account già presenti su Airbnb, se sono connessi tramite un software di prenotazione (un channel manager), potranno passare al nuovo modello tariffario oppure restare con le proprie fee che variano dal 3 al 5% a seconda dei termini di cancellazione. Chi resta con il vecchio sistema (perché ha scelto così o perché non vuole usare un channel manager) si troverà però a competere con nuovi account che non fanno pagare cosi aggiuntivi all’ospite e che danno dall’inizio un prezzo tutto incluso. Chi ricerca un alloggio continuerà a visualizzare il prezzo finale del suo soggiorno ma andando nel dettaglio troverà degli appartamenti che costeranno meno ma che hanno delle fee aggiuntive e degli appartamenti più costosi a notte ma senza fee. Come spiego anche in “Digital Marketing Extra Alberghiero” è probabile che a parità di prezzo finale il cliente associ alla camera che costa di più una maggiore qualità percepita e sia più propenso a prenotarla. Per questo a mio parere è importante cercare di includere già nel prezzo della camera altri costi aggiuntivi spesso addebitati a parte come le spese di pulizia. Da considerare inoltre che nella maggior parte dei casi la somma di commissioni host e commissioni guest è superiore al 14% per cui a parità di prezzo con il vecchio modello l’host incassa di meno per cui anche se apparentemente si potrebbero avere prezzi più bassi questo non vale lato consumatore.
Modello Airbnb OTA (da giugno 2019)
Con il nuovo sistema Airbnb abbraccia il modello di business delle OTA (Online Travel Agency) come Booking ed Expedia che non addebitano nulla all’ospite ma pretendono una commissione molto alta dal proprietario. Airbnb si posiziona a un livello leggermente più basso (14% mentre Booking parte dal 15%): evidente il tentativo di attirare gli hotel con commissioni minori. Chi ha invece una proprietà extra alberghiera sarà avvantaggiato se usa più piattaforme: con il nuovo modello sarà più semplice confrontare le offerte pubblicate su diversi portali e mantenere la parità tariffaria. Chi sta solo su Airbnb avrà comunque il vantaggio di incassare di più a parità di prezzo e per questo potrebbe essere portato ad abbassarli ulteriormente per guadagnare visibilità e prenotazioni.
Scenari futuri
Il nuovo modello di business di Airbnb invoglierà più hotel a mettere piede sulla piattaforma e più host e property manager a professionalizzarsi e a usare un channel manager Per questo motivo la competizione aumenterà. Chi resterà affezionato al modello classico o deciderà di non professionalizzarsi rischierà di non essere competitivo e di dare alla piattaforma molto più di quello che riceve. Per questo motivo il destino di Airbnb sembra segnato e spiace dover ammettere che con questa mossa rischia di diventare una OTA come tutte le altre.
Nel 2017 abbiamo lavorato benissimo con Air bnb e sarei stato disposto ad usarlo come unico operatore invece dal /2017/2018 non da metà 2018e 2019 Booking è tornato alla grande e air bnb poche prenotazioni , si è ribaltato il risultato